La ginnasta Anna Claudia Cartoni è dispersa da luglio, quando è caduta in mare in seguito ad un incidente con la barca.
A luglio scompare una donna in mare, nel golfo dell’Argentario, dopo un incidente tra la barca a vela su cui viaggiava e un motoscafo. Con lei c’erano altre cinque persone a bordo, di cui solo uno, uomo romano di 58 anni, ha perso la vita. Della ginnasta invece non si è più saputo nulla. Ma ieri è stato trovato il cadavere di una donna, che si presume possa appartenere proprio a Anna Claudia Cartoni.
Ieri è stato trovato un cadavere di una donna sulla spiaggia di Punta Ala, in provincia di Grosseto. I resti si trovano già in stato di decomposizione, ma si sospetta che possano appartenere a Anna Claudia Cartoni, l’insegnante di ginnastica scomparsa nel mese di luglio dopo un incidente in barca all’Argentario. La salma rinvenuta sarà sottoposta al test del dna, per capire se possa appartenere davvero alla donna.
L’incidente
L’incidente è avvenuto lo scorso 24 luglio. Anna Claudia Cartoni era con altre cinque persone su una barca a vela che si è scontrata con un motoscafo con a bordo dei turisti danesi. Andrea Coen, titolare di una galleria d’arte nel centro di Roma di 58 anni, è morto sul colpo.
Di Cartoni invece, che è caduta in mare dopo l’impatto, si sono perse tutte le tracce. Il marito della donna aveva dichiarato dopo l’accaduto: “L’ho vista scomparire. È affogata sotto ai miei occhi, non sono riuscito a salvarla. Un attimo e non c’era più”.
Chi è Anna Claudia Cartoni?
Anna Claudia Cartoni è una ex ginnasta, allenatrice di atlete da medaglia olimpica alla Ginnastica Flaminio. Era diventata anche giudice di gara internazionale, insignita del titolo di giudice onorario dell’European Gymnastic.
Sua figlia 20enne, invece, ha una grave forma di disabilità. E’ stata proprio la madre a raccontare la sua storia nel libro “Irene sta carina. Una vita a metà”. Aveva dichiarato Anna: “Mi sento una mamma diversa da tutte le altre. Impegnata a comprendere quale possa essere il mondo di una figlia che non possiede la parola, intenta a capire le sue necessità soprattutto attraverso un linguaggio non verbale, fatto di segnali impercettibili. Una mamma che deve fare i conti con speranze frustrate, angosce, diritti negati e rimpianti, senza però nessuna commiserazione, recriminazione o rancore”.